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Windsurf: guida ai principianti nella scelta dell'attrezzatura (segue - seconda parte) Consigli per l'acquisto di attrezzatura da windsurf più avanzata Per chi ha già mosso i primi passi, o per chi ha imparato alla svelta, la tavola beginner risulta limitante, e non consente di progredire ulteriormente, e di imparare facilmente a planare, per via del peso. Pertanto, quando si è in grado di navigare bolinando, di orzare e poggiare a piacimento, di effettuare la virata e la strambata base, si pone la necessità di dotarsi di una tavola più leggera, di minor volume e più performante, e di un set di almeno 2/3 vele. In genere, la tavola successiva per progredire ulteriormente è una tavola freeride di volume pari a circa 140-150 litri (sempre considerando 70-80 kg di peso del rider). Per le persone più leggere, si può passare ad un 130 litri; per quelli più pesanti (90-100 kg), magari, conviene stare sui 160 litri. Per quanto riguarda i modelli, la scelta è ampia. Di seguito, vi proponiamo un elenco esemplificativo: - Tabou Rocket - RRD Firemove, RRD Z ride o fireride (firemove, più recente e costoso) - Starboard GO, AtomiQ o Carve - Jp Magic Ride, o X-Cite Ride - Fanatic Gecko Se volete avere una panoramica generale dei freeride più recenti prodotti dai diversi brand, o se volete capire il diverso carattere delle tavole, potete leggere l'articolo sui test relativi ai modelli freeride, pubblicati su Waterwind. Tra i vari modelli di tavole freeride, è meglio scegliere, a questo livello, quelle che consentono di posizionare le straps in molte posizioni differenti, in modo da sistemarle più centrali ed avanzate all'inizio, e poi più arretrate e laterali, ma mano che si progredisce. Recentemente, le tavole freeride sono diventate tendenzialmente più larghe (80-85 cm circa in media), rispetto ai freeride di qualche anno fa (70-75 cm). Questo fa si che le tavole entrino in planata più facilmente e siano più stabili in navigazione e manovra. Personalmente, ritengo, però, che, se non sono anche corte (es. Starboard AtomiQ), sul chop, tendano a sbattere fastidiosamente. A questo livello, a meno che non si disponga di un cospicuo budget (ma, comunque, sarebbero soldi sprecati), non ritengo indispensabile acquistare la versione in Carbonio, o comunque Light, della tavola, più rigida e più leggera, con ulteriore facilitazione ad entrare in planata. Non sareste in grado, in genere, di sfruttarne a pieno le potenzialità. Per quanto concerne le vele, considerato che le vostre uscite ancora avverranno con intensità del vento non superiori ai 20 - 25 nodi, suggerirei di iniziare a dotarvi di una vela sui 6-7 metri quadri (sempre freeride, o allround), e di una sui 5-5,5 metri quadri (peso rider sempre intorno ai 70-80 kg). I rider più leggeri opteranno per vele nel limite inferiore dei range sopra indicati. La vela più grande e potente vi servirà per esercitarvi ad ottenere e gestire le prime planate, con vento di intensità intorno ai 15-18 nodi. Quella più piccola vi servirà se vorrete uscire con venti di 20-25 nodi (ma arrivateci per gradi), o con vento molto leggero, per esercitarvi ad eseguire tricks molto didattici (es. backwinded, navigazione bugna in avanti, Hely tack), propedeutici all'apprendimento di manovre più avanzate. Ancora rimarrei su boma in alluminio di misura corrispondente alle vele prescelte, ed alberi con percentuali in carbonio del 60-80%. Per l'albero necessario ad armare la vela più piccola, invece, inizierei ad orientarmi su un albero Rdm (reduced diameter mast), più robusto, e che potrebbe rimanervi per per diversi anni. Eccezionalmente, soprattutto nel caso di rider leggeri che iniziano da bambini, la prima tavola è subito una tavola (sempre freeride per lo più) di volume modesto, dell'ordine di 120-130 litri. Se questi principianti, si dimostrano lesti ad apprendere, passano poi, rapidamente, a tavole di litraggio modesto (90-110 litri), magari con shape freestylewave. A parte questi casi specifici, in genere quelli che avranno imparato a planare e manovrare decentemente su una tavola freeride di volume intermedio, dovranno scegliere "cosa fare da grandi", anche perchè, magari, inizieranno ad aver voglia di uscire al mare con le prime piccole onde. Inoltre, anche soprattutto con piano d'acqua mosso, quando il vento supera i 20-25 nodi, tavole di volume superiore ai 120-130 litri, con pinne di lunghezza superiore ai 30 cm, diventano poco confortevoli in quanto oppongono troppa resistenza in acqua (avrete la sensazione di una tavola dura sotto i piedi), e poco manovrabili. Quindi, inevitabilmente, si pone la necessità di scendere ulteriormente di volume, e magari di cambiare shape. Per quelli che non vogliono orientarsi verso le tavole slalom (perchè la velocità non è la loro passione), segnaliamo l'ampio articolo sulle peculiarità delle tavole freestylewave e wave, pubblicato su Waterwind. E' importante anche evidenziare che per scendere a tavole di volume ridotto, risulta indispensabile imparare la waterstart. In realtà, questa non è da considerarsi una manovra avanzata, ma una manovra base che andrebbe appresa prima possibile. Al riguardo, vi segnaliamo l'articolo sulla waterstart, pubblicato su Waterwind. Correlazione intensità venti - superficie vele - tavole utilizzate Per chiudere questo articolo, e per chi volesse iniziare a ragionare in prospettiva..., vi proponiamo la nostra attuale e personale tabella di correlazione tra l'intensità del vento, la superficie in mq delle vele, il volume e lo shape della tavola, impiegati durante le nostre sessioni. Precisiamo che il nostro peso è di circa 70 kg, e chi scrive è un rider di livello intermedio. Rider più avanzati potranno utilizzare tavole differenti, arrivando in condizioni wave serie a tavole anche di 60-70 litri (trifin o quad, a seconda dei gusti). Aggiungiamo anche che l'opzione del freeride per i venti leggeri, può essere una scelta facoltativa, obbligata solo se si vuole planare sempre. Se, invece, ci si stufa di andare avanti ed indietro e si preferisce rinunciare a planare sempre, privilegiando la possibilità di avere una tavola ed una vela più manovrabili, con i quali esercitarsi a fare i tricks con vento leggero, si può uscire, anche in queste condizioni, con un Fsw/freestyle sui 100 litri, e con una vela allround/wave/freestyle anche di metratura inferiore a quella riportata nella tabella. Intensità del vento (nodi): 10 -15 Piano d'acqua: piatto o chop inferiore al metro Volume (litri) e shape tavola: 115 freeride Misura (mq) e tipo della vela: 6,5 freeride Intensità del vento (nodi): 16-18 Piano d'acqua: chop massimo di un metro Volume (litri) e shape tavola: 106 FSW (pinna di serie da 32) Misura (mq) e tipo della vela: 6,4-5,8 allround/wave Intensità del vento (nodi): 20-22 Piano d'acqua: chop o onda di 1-1,5 metri Volume (litri) e shape tavola: 106 FSW (pinna FSW da 25); 86 wave trifin (settato come singlie fin)/87 quad, se il vento è molto costante Misura (mq) e tipo della vela: 5,5 allround/wave Intensità del vento (nodi): 25 Piano d'acqua: onda massima di 2 metri Volume (litri) e shape tavola: 106 FSW (pinna FSW da 25); 86 wave trifin/87 quad, se il vento è molto costante Misura (mq) e tipo della vela: 4,7 wave Intensità del vento (nodi): 30 Piano d'acqua: onda massima di 2,5-3 metri Volume (litri) e shape tavola: 86 wave trifin/87 quad Misura (mq) e tipo della vela: 4,2 wave Intensità del vento (nodi): Maggiore di 30 kts e fino a 40 (oltre non esco) Piano d'acqua: onda fino a 4 metri (al largo), 2-3 metri a riva Volume (litri) e shape tavola: 86 wave trifin/87 quad Misura (mq) e tipo della vela: 3,7 wave Buon vento. Fabio Muriano