Download Free Audio of diapositiva successiva 4 - Schema generale del co... - Woord

Read Aloud the Text Content

This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.


Text Content or SSML code:

diapositiva successiva 4 - Schema generale del corso In questa sezione tratteremo di Incidenti e infortuni mancati per comprendere l’importanza dell’esame degli infortuni mancati e dei quasi incidenti come strumento di controllo e segnalazione alle altre figure della prevenzione diapositiva successiva Quanti sono gli infortuni? • Le denunce di infortunio registrate nel 2018 sono state poco più di 645.000. • Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 409.000, di cui circa il 19% avvenuti “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”). • Delle 1.218 denunce di infortunio mortale, i casi accertati “sul lavoro” sono 704, di cui 421, pari a circa il 60% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda”. Dati 2018 rapporto annuale INAIL di giugno 2019 I dati derivano dal rapporto annuale INAIL. Si tratta di una pubblicazione annuale nella quale sono riportati i dati statistici relativi a infortuni e malattie professionali denunciati e riconosciuti. Nel rapporto annuale si trovano anche i confronti con gli altri paesi e gli indici tendenziali che descrivono il trend del fenomeno. Approfondimenti: rapporto annuale INAIL su http://www.inail.it diapositiva successiva Quanti sono gli infortuni? Riguardo al numero degli infortuni mortali possiamo dire che circa il 45% di questi si verificano su mezzi di trasporto, sia come infortuni in itinere (infortuni legati a incidenti stradali nel percorso tra l’abitazione e il posto di lavoro) sia nell’ambito di attività di trasporto vere e proprie. La fonte dell’infografica sono gli Open Data Inail aggiornati al 30 aprile 2019. diapositiva successiva Quali sono i loro effetti? • Gli infortuni sul lavoro hanno un costo sociale enorme • È impossibile quantificare il loro impatto come lutti • È invece possibile stimare i costi diretti e indiretti sostenuti dal paese per questo fenomeno • Si stima che questo fenomeno costi all’Italia circa 25 miliardi di euro all’anno • Si tratta di un costo pari al 3% del prodotto interno lordo Si stima che almeno il 60% dei costi ricada sulla collettività La stima del 60% è molto prudenziale: uno studio dell’agenzia europea per la sicurezza sul lavoro ha messo in luce il fatto che nella media europea oltre il 70% dei costi del fenomeno infortunistico ricadono sulla collettività, il resto è diviso tra aziende e lavoratori. diapositiva successiva E le malattie professionali? • Le malattie denunciate nel 2018 sono state circa 59.500, il 2,6% in più rispetto al 2017 • I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati poco meno di 1.400 • I lavoratori deceduti nel 2018 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.177, di cui 257 per silicosi/asbestosi (il 74% con età al decesso maggiore di 79 anni) Dati 2018 rapporto annuale INAIL di giugno 2019 diapositiva successiva E le malattie professionali? • Gli infortuni hanno causa violenta (ferita, caduta, esplosione ecc.) • La malattie professionali invece insorgono a causa di agenti che agiscono a lungo nel tempo (polveri, solventi, rumori, vibrazioni ecc.) • Le malattie professionali possono insorgere anche a lunga distanza di tempo dall’esposizione • Tra le malattie più note ci sono l’ipoacusia (riduzione dell’udito per esposizione a rumore), le malattie osteo-muscolari (lombalgie e artriti), la silicosi (polveri di silice), il mesotelioma (amianto) • Si ritiene che il fenomeno delle malattie professionali sia ancora molto sottostimato In questa diapositiva si vuole sottolineare l’importanza del fenomeno delle malattie professionali (attualmente poco considerato nell’opinione pubblica). È iniziare a familiarizzare con la differenza tra causa violenta e progressiva. Nell’ambito di questo discorso si elencano le difficoltà insite nel riconoscimento di una malattia professionale: • individuazione del rapporto causa-effetto; • scarsa conoscenza di molti agenti di rischio; • scarsa conoscenza delle interazioni tra agenti diversi; • distanza di tempo che spesso intercorre tra l’esposizione all’agente di rischio e l’insorgenza della malattia; • problema delle concause (fumo di sigaretta, abitudini di vita ecc.). Approfondimenti: D.M. 9/4/2008 su malattie professionali. diapositiva successiva Quali patologie sono denunciate? - Malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee incidenza del 59% - Ipoacusia da rumore incidenza del 10% - Malattie del sistema nervoso incidenza del 12% - Malattie respiratorie incidenza del 7% - Tumori incidenza del 6% - Malattie cutanee incidenza del 1% - Disturbi psichici da stress lavoro-correlato incidenza del 1% - Altre incidenza del 5% Anche in questo caso i dati si prestano a numerose chiavi di lettura. Si tratta dell’incidenza percentuale delle malattie denunciate nel 2013. La tabella comprende sia le malattie tabellate che le non tabellate. Le prime sono patologie automaticamente riconosciute come professionali a patto che il lavoratore abbia svolto una certa mansione (esempio: l’ipoacusia da rumore è automaticamente associata all’uso di un martello pneumatico), le seconde sono invece patologie il cui nesso causale non è dimostrato per legge ma deve essere appurato. È importante sapere che nel dato delle malattie muscolo scheletriche sono comprese le patologie di diversa natura quali lombalgie, artriti, tendiniti e neuropatie che hanno origine da lavorazioni molto diverse tra loro. Approfondimenti: rapporto annuale INAIL su http://www.inail.it