Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
diapositiva successiva Prevenzione La prevenzione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la probabilità P che si verifichi un determinato evento dannoso Il divieto di fumare è un intervento di prevenzione per il rischio incendi. La scelta di un disco silenziato per una smerigliatrice è un intervento di prevenzione per il rischio rumore Il concetto di prevenzione viene esemplificato in relazione alla definizione di rischio come funzione di probabilità e gravità. Tra gli esempi di attività di prevenzione: • la formazione e l’informazione (aumentano conoscenze e consapevolezza sui rischi); • l’addestramento (aumenta la capacità dell’operatore); • la sostituzione delle sostanze pericolose con altre non pericolose (previene l’esposizione); • l’uso di macchine a norma dotate di tutte le necessarie protezioni (previene incidenti e infortuni dovuti a parti non protette); • la verifica periodica degli impianti (previene i guasti). Le attività di prevenzione sono più importanti rispetto alle attività di protezione perché evitano che l’evento di manifesti. diapositiva successiva Protezione La protezione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la gravità M associata a un determinato evento dannoso Una maschera è un intervento di protezione per il rischio chimico. Una cuffia è un intervento di protezione per il rischio rumore Nella normativa la prevenzione ha priorità rispetto alla protezione Anche il concetto di protezione viene esemplificato in relazione alla definizione di rischio come funzione di probabilità e gravità. Tra gli esempi di attività di protezione: • i dispositivi di protezione individuale; • i dispositivi di protezione collettivi (cappe di aspirazione ecc.); • le reti anticaduta (permettono che l’operatore cada ma riducono il danno associato all’evento). Le attività di protezione sono secondarie rispetto alle attività di prevenzione perché non evitano che l’evento si manifesti. Per questo motivo la normativa attribuisce maggiore importanza e priorità alle seconde. diapositiva successiva Priorità degli interventi • A seguito della valutazione (VDR), sono individuate le misure di prevenzione e protezione • A questo sono associate delle priorità di intervento • Le misure sono verificate con gli aggiornamento della VDR. Si vuole sottolineare l’importanza della pianificazione nella individuazione delle misure di tutela tese a eliminare o ridurre al minimo i rischi. Una valutazione dei rischi ben eseguita deve mettere gli attori del processo prevenzione e protezione nelle condizioni di confrontare le diverse misure e individuare quelle più urgenti. Le misure saranno individuate e valutate privilegiando quelle di prevenzione rispetto a quelle di protezione e tenendo in considerazione il numero di lavoratori esposti al rischio in esame, i vincoli di legge, le politiche aziendali e la percezione del rischio da parte dei lavoratori. Approfondimenti: art. 28 del D.Lgs. 81/2008. diapositiva successiva Documento di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi e le relative misure di miglioramento sono indicate nel DVR, il documento di valutazione dei rischi (art. 17 c. 1 del D.Lgs. 81/2008). Il DVR è firmato da DL, RSPP, MC e consegnato al RLS. Il DVR è il documento fondamentale per la gestione dell’igiene e della sicurezza dell’azienda I contenuti essenziali di un DVR sono: • Identificazione dell’azienda; • Caratterizzazione del sito e delle lavorazioni; • Organizzazione della prevenzione e protezione; • Valutazione dei rischi e metodologia adottata; • Programmazione degli interventi di prevenzione e protezione; • Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori; • Procedure di sicurezza e DPI; • Gestione appalti e fornitori; • Sorveglianza sanitaria; • Allegati con documentazione e valutazioni specifiche. Approfondimenti: art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e s. m. diapositiva successiva Contenuti essenziali del DVR Il DVR deve contenere: • una relazione sulla VDR […], nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; • l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei DPI adottati […]; • il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; • l’individuazione delle procedure da seguire per l’attuazione delle misure […]; individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici Le caratteristiche essenziali di un DVR sono: • i criteri adottati per la valutazione stessa: con quali modalità sono stati identificati e valutati i rischi? • l’individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei DPI adottati: quali misure sono adottate per l’eliminazione / riduzione al minimo dei rischi? • il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza: quali sono le necessarie misure di tutela emerse a seguito della valutazione, con quali tempi si intende metterle in atto? • L’individuazione delle procedure da seguire per l’attuazione delle misure: con quali modalità, tempi e risorse si metteranno in atto le necessarie misure di tutela emerse a seguito della valutazione? • Individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici: quali sono i profili di rischio specifici dei diversi lavoratori? È importante capire l’importanza di questi elementi nella gestione della SSL in azienda. diapositiva successiva Misure di tutela e attuazione • Secondo il D.Lgs. 81/08 per ogni misura di prevenzione/ protezione conseguente alla VDR devono essere individuate le risorse per l’attuazione • La sede per la discussione e pianificazione delle misure conseguenti alla valutazione è la riunione periodica DL, RSPP, RLS, MC Dalla VDR si origina un programma di miglioramento Il D.Lgs. 81/2008 prevede che il programma delle misure sia sostanziato dalla attribuzione delle risorse necessarie alla loro attuazione. Si sottolinei l’importanza della riunione periodica di cui all’art. 35 (obbligatoria almeno una volta nelle aziende con oltre 15 lavoratori). Si insista sulla necessità di avere un programma dettagliato con tempi e risorse assegnate. Approfondimenti: artt. 28 e 35 del D.Lgs. 81/2008 e s. m. diapositiva successiva Metodologia di VDR Valutazione oggettiva: il RISCHIO è il risultato del rapporto tra PROBABILITÀ e GRAVITÀ La valutazione oggettiva: • Permette una valutazione quantitativa del rischio • Permette di individuare le criticità • Può essere messa in relazione alle priorità In sintesi, questo metodo consiste nell’assegnazione di valori numerici ai parametri “probabilità” e “gravità” in modo da ottenere una stima numerica del fattore di rischio esaminato. Nella diapositive successive il metodo verrà illustrato con una matrice di esempio. diapositiva successiva Esempio di metodologia per la VDR Nell’analisi della matrice di esempio si introduce una possibile classificazione del parametro “probabilità” in una scala che va da 1 a 4. • 1 = IMPROBABILE = L’ evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi sfavorevoli indipendenti e poco probabili. • 2 = POSSIBILE = L’evento dannoso è poco probabile ma possibile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più’ eventi sfavorevoli e di probabilità non trascurabile. • 3 = PROBABILE = L’ evento dannoso è probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli che si sono già verificati. • 4 = FREQUENTE = L’ evento dannoso è molto probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli frequenti che si sono già verificati in altri casi. diapositiva successiva Esempio di metodologia per la VDR Nell’analisi della matrice di esempio si introduce una possibile classificazione del parametro “gravità” in una scala che va da 1 a 4. • 1 = LIEVISSIMO = Il danno ( lesione o patologia ) è rapidamente reversibile e di scarsa entità che non comporta l’abbandono del posto di lavoro. • 2 = LIEVE = Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa. • 3 = GRAVE = Il danno è di media entità e comporta una limitazione funzionale temporanea reversibile solo dopo un certo periodo di prognosi. • 4 = GRAVISSIMO = Il danno è irreversibile e comporta una riduzione parziale ma permanente della capacità lavorativa o l’inabilità totale o la morte. diapositiva successiva Esempio di metodologia per la VDR Nell’analisi della matrice di esempio si introduce infine lo schema di classificazione dei rischi con la scala P x G che va da 1 a 16. Il rischio risulta calcolato come prodotto Probabilità per Gravità uguale Rischio con una rappresentazione a matrice Rischio Elevato: valore compreso tra 12 e 16 Rischio Notevole: valore compreso tra 8 e 9 Rischio Accettabile: valore compreso tra 3 e 6 Rischio Basso: valore compreso tra 1 e 2 diapositiva successiva Cosa si trova nel DVR Si illustrano in estrema sintesi i contenuti di un DVR “tipo”. In questo documento si devono trovare: • Informazioni su ambienti e cicli produttivi; • informazioni sull’organizzazione della sicurezza aziendale; • individuazione dei fattori di rischio; • misure attuate e valutazione dei rischi; • profili di rischio per mansioni; • programma di miglioramento. Elementi gestionali direttamente collegati al DVR sono, almeno: • Il piano di assegnazione dei DPI per mansione; • Il piano di formazione per mansione; • Il piano di sorveglianza sanitaria per mansione; • Le procedure operative (con istruzioni, moduli ecc.).