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Slide 41 Un’altra particolarità fondamentale della web app di Microsoft OneDrive è la possibilità di recuperare gli elementi eliminati dai nostri dispositivi: per ritrovare gli elementi cancellati sarà sufficiente entrare nel “Cestino” (presente nella barra di navigazione sulla sinistra, al numero 1), selezionare gli elementi cancellati che intendiamo recuperare (numero 2) e infine scegliere il comando “Ripristina” dai comandi nella barra superiore (numero 3). I documenti selezionati verranno quindi tolti dal cestino e spostati nuovamente all’interno della cartella dove si trovavano in origine (visibile nella colonna «Percorso originale», numero 4). A questo punto potremo ritrovarli navigando all’interno de «I miei file». Ricordate che, a partire dal momento in cui li abbiamo eliminati, i documenti rimangono nel cestino per 30 giorni; dopodiché OneDrive li elimina definitivamente, e non saranno più recuperabili. Slide 42 Può anche capitare che facciamo delle modifiche a un documento, e che poi vogliamo tornare indietro e recuperare il contenuto del documento prima di tali modifiche. In questo caso possiamo sfruttare la funzione «Cronologia versioni», che tiene in memoria gli ultimi 25 salvataggi di ogni file. Sarà sufficiente selezionare un documento con il consueto segno di spunta blu (numero 1), quindi scegliere il comando “Cronologia versioni” nel menù contestuale (presente nella barra in alto o con il tasto destro, come nell’esempio 2): OneDrive ci presenterà sulla destra una lista cronologica degli ultimi salvataggi (numero 3), e sarà possibile decidere cosa desideriamo fare attraverso il menù delle opzioni aggiuntive presente accanto a ogni salvataggio (l’icona con i tre puntini nell’esempio numero 4). In particolare, troviamo due opzioni (numero 5): Ripristina e Scarica. Il comando Ripristina prende il salvataggio selezionato e lo sposta al primo posto. È come se il documento «viaggiasse indietro nel tempo» fino al punto considerato: tutte le modifiche fatte dopo questo punto non saranno più presenti nel documento, ma rimarranno salvate ancora come salvataggi precedenti. Il comando Scarica, invece, crea una copia del documento nello stato selezionato, e la scarica sul nostro computer. Tramite questa copia possiamo poi fare ulteriori modifiche: ad esempio possiamo copiare le parti cancellate e incollarle nell’ultima versione del documento, o utilizzarle in altri documenti, e così via. Slide 43 Tra le funzionalità avanzate della web app di OneDrive segnaliamo anche la possibilità di organizzare le nostre foto all’interno della speciale cartella «Foto» (presente nella barra di navigazione al numero 1). Quando carichiamo nuove foto, ad esempio tramite lo smartphone o la macchina fotografica, OneDrive analizza i documenti e li organizza automaticamente per data (numero 2). Se la macchina fotografica dispone di una funzione «geo tagging», OneDrive è anche in grado di organizzarle anche per luogo di scatto (numero 3, evidenziato in arancione). Slide 44 Oltre alla visualizzazione cronologica e geografica delle foto, possiamo anche suddividerle in «cartelle virtuali» chiamate «Album». Per creare un nuovo album di foto è sufficiente entrare nella scheda “Album” (numero 1), quindi cliccare sull’icona “Crea un nuovo album” (numero 2), e in seguito scrivere un titolo per l’album e selezionare le foto che ne faranno parte apponendo il segno di spunta blu sulle immagini che desideriamo includere (numero 3). Al termine basterà confermare l’azione premendo il pulsante “Aggiungi album” nella barra dei comandi superiore (numero 4). Una volta creato un album, la sua gestione è identica a quella dei normali documenti: è sufficiente selezionare l’album e gestirlo con i comuni comandi contestuali della barra superiore. Rispetto alle cartelle normali, gli album hanno la particolarità di poter contenere la stessa foto più volte, senza doverla duplicare, e quindi senza dover occupare più volte il suo spazio. Ad esempio, nell’esempio 5 vediamo una stessa foto è presente in due album diversi: nonostante questo, la foto originale è solo una, e occupa sempre lo stesso spazio: quella che vediamo all’interno degli album è solo un collegamento alla foto originale e non un duplicato. Questo ci consente di creare tutti gli album che vogliamo senza paura di consumare spazio. Slide 45 Diamo infine uno sguardo all’applicazione OneDrive per i dispositivi mobili Slide 46 I nostri documenti sono accessibili all’occorrenza anche attraverso le app per i dispositivi mobili basati su Android, iOS e Windows Mobile. L’app di OneDrive è disponibile sui rispettivi App Store. Le funzioni dell’app OneDrive Mobile sono simili a quelle delle altre versioni dell’app fin qui esaminate: Nella parte superiore (al numero 1) troviamo le funzioni di ricerca e di caricamento di nuovi documenti prelevabili dalla memoria del dispositivo. La zona centrale (al numero 2) è dedicata alla gestione delle cartelle e dei documenti, sempre possibile attraverso il caratteristico menù contestuale con l’icona a tre puntini. La zona inferiore dell’app (numero 3) è invece dedicata alla navigazione all’interno di OneDrive, con i filtri per File, Documenti Condivisi e Foto. Solo inoltre presenti un collegamento rapido alla fotocamera, per scattare foto da condividere istantaneamente su OneDrive, e un pulsante di accesso al pannello di gestione del proprio Profilo personale (chiamato «Me»). Il funzionamento di tutte le funzioni è analogo a quello visto fino qui, ma l’interfaccia sarà ottimizzata per le azioni basate sul tocco anziché per quelle basate sul mouse. Ad esempio, toccando sull’icona del menù contestuale a tre puntini si aprirà un pannello (numero 4) contenente tutte le classiche opzioni di gestione dei file che abbiamo già incontrato. Ognuna di queste opzioni aprirà poi il suo relativo pannello di opzioni specifiche, come quelle di condivisione che vediamo nell’esempio, tratto da uno smartphone Android.